Il borgo fortificato di Savignano è documentato fin dal 1026.

In un affascinante percorso nella storia, si accede al borgo superando il Torrione del Cassero, ancora provvisto di caditoie, sormontato da un affresco con la Madonna col Bambino risalente al Quattrocento, benché quasi per intero ridipinto.

Ci si addentra, così, fra quinte di case quattrocentesche, alcune oggetto di rifacimenti in stile, raggiungendo una pittoresca piazzola con un antico pozzo, protetto da un tetto a due spioventi. Il cammino prosegue verso la torre della seconda cintura muraria, mentre la schiera delle case quattrocentesche, dalle pareti in sassi di fiume e laterizio, mostra avanzi di affreschi e finestre ad arco gotico.

Oltrepassato il grande voltone della torre tronca, che reca i lacerti di un affresco raffigurante una Madonna e Santi, il percorso costeggia la muraglia del Castello, sino a giungere sulla spianata ove s'innalza la parrocchiale dell'Assunta.

Ricostruita fra il 1746 e il 1750, la chiesa, risalente all'XI secolo, presenta all'interno una decorazione neorinascimentale dovuta a Ugo Lucerni, artista parmense che ai primi del Novecento aveva fissato a Savignano la sua residenza. Nella cappella maggiore è collocata l'Assunzione della Vergine, opera del settecentesco pittore bolognese Pier Paolo Varotti, autore anche della Santa Caterina da Siena e del San Domenico nella cappella laterale di destra, mentre spetta a suo figlio, Giuseppe Varotti, il Crocifisso e Santi nella cappella di sinistra. Interesse particolare riveste il gruppo plastico della Deposizione di Giuseppe Graziosi, celebre artista di fama nazionale operoso nella prima metà del Novecento, nativo del luogo e solito a soggiornare nei mesi estivi nella casa di famiglia a Savignano, da lui ritratta in tanti dipinti.

Nell'antico borgo del castello si tiene ogni anno un'importante manifestazione: "La Lotta per la Spada dei Contrari", rievocazione storica ambientata nel Medioevo.