La località di Semese si trova nella frazione di Verica a quota 926 mt. e occupa l'estremità di un altipiano che domina la valle del Panaro a lungo conteso tra Esarcato bizantino e i Longobardi nell'alto Medioevo, e quindi tra Bolognesi e Modenesi in epoca comunale.

L'insediamento castellano è da fare risalire alla fine del '200 a margine dell'antica strada Montese-Pavullo, sulla base di un preesistente presidio longobardo (torre di avvistamento) e ancor prima bizantino, come testa di ponte tra il vasto terrazzamento di Verica e il "castrum" centrale dislocato sulle colline di Pavullo. Signoreggiato prima dalla potente famiglia dei Da Verica, alla fine del '300 venne in possesso dei Montecuccoli che lo potenziarono.

Il castello di Semese

Lo sviluppo edilizio del castello ricorda da vicino la prima fase di accrescimento del castello di Montecuccolo, rimanendo la torre isolata rispetto alla dimora feudale costruita sul perimetro della difesa meridionale del castello e cinta da una cortina muraria di forma poligonale, per difenderla a settentrione sul lato meno protetto.

La cinta muraria attuale attorno alla torre è una ricostruzione recente ed impropria e che  la parte alta della torre, ristrutturata a cella campanaria alla fine del '500, ha subito la sorte di tante torri medievali ridotte a campanili.

Il borgo di Semese

È disposto come a Montecuccolo attorno ad una piazza, qui di dimensioni maggiori, con la casa del podestà e la chiesa di San Giacinto. Venne eretta nel 1598 dal marchese Enea Montecuccoli. Le cinque nicchie che adornano la facciata contenevano le statue di Antonio Begarelli poi trasferite nella chiesa di Verica, a dimostrazione dell'importanza di questo raro e compiuto esempio di architettura aulica trapiantato in montagna.