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Modena

Chiesa di San Giorgio

Poco lontano dal Palazzo Ducale, la chiesa fu edificata attorno al 1650 su progetto di Gaspare Vigarani, e costituisce un gioiello dell’architettura barocca estense per il suo “classicismo scenografico”.

Della chiesa di San Giorgio o Santuario della Beata Vergine Ausiliatrice del Popolo modenese si ha menzione dal 1189. Il progetto della chiesa attuale, eretta a partire dal 1647, è di Gaspare Vigarani, architetto ducale, scenografo e ingegnere idraulico e di fortificazioni, geniale interprete della cultura barocca, qui coadiuvato da Cristoforo Malagola detto il Galaverna, architetto al servizio della Comunità, che seguì i lavori.

La facciata più tarda, databile attorno al 1685, a cui contribuirono il duca Francesco II e il vescovo Molza, si compone di due piani divisi da una ricca trabeazione sporgente: nel piano inferiore, di ordine ionico, si apre il portale con stipiti e timpano ricurvo in marmo sul quale poggiano le statue  delle allegorie della Carità e della Fede; ai lati, nelle due nicchie, le statue di San Giorgio e San Gregorio (o forse San Silvestro) Papa. Alle estremità laterali della cornice marcapiano, si elevano le statue marmoree di San Giuseppe e di Re David. Al centro dell'ordine superiore si apre un finestrone balaustrato, sormontata da un timpano triangolare che sostiene due angioletti. Corona la facciata un grande timpano ricurvo al cui sommo s'innalza la statua della Madonna col Bambino. Le statue che ornano la facciata sono comunemente attribuite ai fratelli Andrea e Tommaso Lazzoni.

L'interno, a pianta centrale concluso da cupola, è a croce greca, determinata da fasci angolari di pilastrate e colonne; vi si innestano tribune, con una soluzione affine a quella dei palchetti di un teatro, evidenziando la cultura in campo spettacolare di Gaspare Vigarani, nel gusto del "classicismo scenografico" emiliano.

La cappella di destra è dedicata a San Giuseppe; la tela settecentesca è di Antonio Consetti, pittore di corte, e raffigura l'Angelo che rivela a San Giuseppe dormiente il mistero dell'Incarnazione. Nel sottoquadro Gesù Nazareno del neoclassico Pietro Minghelli, qui posto nel 1817.

Notevole, dietro l'altare maggiore, la ricchissima ancona barocca del 1666 che incornicia la Madonna del Popolo di Pier Paolo dell'Abate: è una sorta di tempietto di marmi preziosi, con quattro colonnette ioniche, sormontato da angioletti; dalla cupola alla sommità scende la luce a illuminare l'immagine della Madonna col Bambino, dipinta nel 1617 da Pier Paolo dell'Abate, che la copiò dal ritratto della Madonna della Vita venerata a Bologna; il dipinto era in origine situato sotto a un portico addossato alla vecchia chiesa, e fu trasportata all'interno dell'odierna nel 1649, quando si diffuse la fama di essere miracolosa. Gli autori di questo apparato di contorno all'immagine sono Antonio e Tommaso Loraghi (1666), con l'apporto della scultore Giovanni Lanzoni, tutte personalità operose nei cantieri delle residenze estensi.

La cappella di sinistra è dedicata a San Filippo Neri e conserva un bellissimo altare di marmo: sul timpano ricurvo spezzato sorretto da due slanciate colonne corinzie posano due statue raffiguranti la Fede e la Carità. Il dipinto raffigura San Filippo Neri e la Madonna del Carmine, copia da Guido Reni. Nella cappelletta vicina è collocato un antico Crocifisso ligneo, forse proveniente dalla precedente chiesa.

Scheda informativa

Scheda informativa
Città/Località
Modena (MO)
Indirizzo
Via Luigi Carlo Farini, 91
C.A.P.
41121

Itinerario

Modena capitale estense

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Proprietà dell'articolo
data di creazione: giovedì 5 giugno 2014
data di modifica: giovedì 5 giugno 2014