Sono tanti i luoghi antichi, con suoni inusuali e odori dimenticati, dove è possibile recuperare un piacevole contatto con la natura.

Un percorso pianeggiante tra i campi, in tutta tranquillità e lontano dal traffico, su ciclabili e sentieri in ghiaietto.

È il lago più alto dell’Appennino. Sulle sue rive sorge il Rifugio Duca degli Abruzzi, il più antico rifugio alpino dell'Appennino Tosco-Emiliano inaugurato il 30 giugno 1878.

È lo specchio d’acqua più interessante del Parco del Frignano dal punto di vista naturalistico.

Da questo piccolo borgo di Fanano, si raggiungono le splendide cascate del Doccione e il rifugio Taburri.

È la montagna più alta di tutto l'Appennino settentrionale: dalla sua vetta si può osservare ben un terzo del territorio italiano. È un rinomato comprensorio sciistico. Ospita un importante Osservatorio meteo dell'Aereonautica Militare e un centro di ricerca del CNR.

È un arco naturale di un’unica roccia arenaria immersa in una fitta boscaglia e modellata a forma di arco dall’erosione e dagli agenti atmosferici.

Un itinerario escursionistico che si snoda per circa 48 km da Casona di Marano fino a Montese, al Monte Belvedere (1.140 m.), è percorribile a piedi, a cavallo o in bicicletta.

È un interessante itinerario ciclo-pedonale di 35 chilometri lungo l’argine del Secchia. Il percorso si snoda dalla rupe del Pescale fino a Modena attraverso oasi naturalistiche e aree verdi.

I monti che circondano Pievepelago ospitano alcuni dei più caratteristici laghi dell’Appennino

Area naturalistica sulla riva destra del fiume Panaro, rappresenta un'oasi di biodiversità e per numerose specie di animali. È all’interno della Cassa di Espansione del fiume Panaro.

Presenta splendidi calanchi che incantano i visitatori ed attraggono artisti e fotografi. È in questi terreni argillosi che affondano le radici dello sviluppo industriale di Sassuolo.

Si trovano nella stretta vallata del Bucamante, racchiusa tra Monfestino ed il Monte Cornazzano e rappresenta uno dei più pregevoli e suggestivi ambienti naturali della collina modenese.

Il Rio delle Borre nasce a Nord di Serramazzoni e degrada sul versante che guarda Campodolio – Varana. Lungo il suo corso, non facilmente percorribile per la mancanza di un sentiero, tra una intrigante vegetazione, è possibile ammirare cascate che raggiungono l’altezza di 20 metri.

È un interessante itinerario naturalistico che costeggia il fiume Panaro a sud verso Marano e a Nord verso Spilamberto-Modena. A Casona di Marano si salda al Percorso Belvedere fino a Montese.

Imponente mole rocciosa che domina la piccola valle che si apre a sud di Montecorone. Nei dintorni si sviluppa una rigogliosa vegetazione, che nel Bosco delle Tane trova il suo apice.