Salta il menù di navigazione, vai al contenuto principale (Corpo centrale)
ti trovi in: Località | · Frassinoro · Arte e Cultura

Frassinoro

Via Bibulca – Frassinoro

È un antico tracciato romano percorribile da due buoi affiancati e quindi da carri; iniziava dalla confluenza dei torrenti Dolo e Dragone e conduceva dalla valle del Secchia al Passo delle Radici. Nel Medioevo divenne uno dei tracciati principali per il passaggio dall’Emilia alla Toscana.

Pietravolta documentata a partire dal 1222 come località attraversata dalla Via Bibulca e più tardi, nel 1306, in un trattato tra Modena e Lucca riguardante la manutenzione della strada che partiva dall'Alpicella delle Radici. Nel seicento esisteva già una cappella dedicata alla Beata Vergine della Neve che custodiva un quadro ritenuto miracoloso. La chiesa attuale risale al XVIII secolo, ma è stata oggetto di diversi lavori di ristrutturazione che hanno, tra l'altro, ornato la costruzione di elementi di stile medioevale.

I Prati di San Geminiano formano un'area pianeggiante a ridosso del crinale appenninico frequentata già in epoca antichissima, come testimonia il ritrovamento di una punta di freccia in selce probabilmente risalente al neolitico. Nell'XI secolo qui sorgeva un ospizio per i viandanti che percorrevano la Via Bibulca, citato per la prima volta nel 1105 in un atto di donazione della Contessa Matilde. Dell'antico ospitale oggi non rimane nulla; si ammira invece il grazioso oratorio risalente al 1632 e ricostruito nel '900 dopo il terremoto.

Vicino a San Pellegrino in Alpe si trova la località detta "Il Giro del Diavolo". Secondo la tradizione il diavolo, infuriato con il Santo per la sua resistenza alle tentazioni, lo prese a ceffoni, facendolo ruotare tre volte su se stesso. La valletta sottostante accoglie cumuli di pietre formatisi in seguito alla secolare consuetudine dei viandanti di caricarsi di sassi per penitenza o per voto.

Trovandosi prossimo al valico, San Pellegrino in Alpe rappresentava il luogo privilegiato per la sosta di pellegrini e viandanti. L'ospizio è documentato a partire dal 1110 benché la tradizione lo voglia fondato nel VII secolo da San Pellegrino stesso; fu ampliato nel XIII secolo e ricostruito nel 1462. Accanto sorge il santuario dei Santi Pellegrino e Bianco che accoglie un tempietto con i corpi imbalsamati. La chiesa è stata ristrutturata più volte nel corso dei secoli, ma presenta ancora alcuni elementi di architettura e scultura di epoca medioevale.

Proprietà dell'articolo
data di creazione: domenica 31 agosto 2014
data di modifica: mercoledì 3 dicembre 2014